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Immagine del redattoreGraziella equilibraia

Cosa vuol dire essere in Due?


Il racconto DUE di Irène Némirovsky, non solo un romanzo d’amore.


Una scrittrice, un romanzo che amo moltissimo.


Irène Némirovsky è la MIA SCRITTRICE per eccellenza. Scoperta per caso, (sicuramente no) proprio con questo romanzo, su una rivista che da anni compro ogni settimana (Tu Style), nella sezione libri, ormai circa 10 anni fa. Era l’estate del 2010 quando ho comprato questo libro e l’ho divorato in un paio di giorni.


Amo da sempre i romanzi di passione e tradimenti, di relazioni amorose, i romanzi classici russi da Anna Karenina al Dottor Zivago. Non so dirvi bene il perché, se non per la mia voglia di comprendere i rapporti relazionali: passioni amorose, relazioni di famiglia, relazioni amicali, il rapporto con la propria solitudine, come gestire i propri conflitti.


Cosa vuol dire essere in Due?


Per rispondere a questa domanda vi voglio raccontare la trama del libro:


Siamo a Parigi nel 1920, Antoine e Marianne trascorrono insieme la notte di Pasqua. Al momento sono entrambi impegnati, ma la passione, il piacere prendono il sopravvento, soprattutto dopo gli anni difficili della guerra.


Marianne fin da allora sente grande trasporto per Antoine, mentre lui vive quella notte senza impegno. Antoine era stato al fronte, gli anni della sua giovinezza li aveva passati in guerra e ora desidera vivere senza responsabilità. Antoine frequenta anche Nicole, una donna adulta, divorziata, e Marianne lo sa e cerca con tutte le sue forze di dimenticarlo.


Si rincontrano a una festa dove Marianne riceve la notizia che la loro comune amica, Solange (che è innamorata di Domenique, amico di Antoine, ma non corrisposta) si trova in ospedale dove partorisce il figlio morto avuto da Gilbert, fratello di Antoine, concepito in una notte d’amore trascorsa con lui per dimenticare Domenique.


Antoine e Marianne, insieme vanno a trovare l’amica e la sofferenza di Solange li riavvicina al punto di arrivare a decidere di sposarsi.


Fin dal giorno delle nozze i due giovani hanno però l’impressione di avere già provato tutto l’uno per l’altro e rimpiangono l’ebrezza triste e folle dell’amore: tutto quello che potevano sentire era già accaduto.


Un matrimonio comunque fecondo, tre figli, ma col tempo si sentono sempre più degli estranei.


Ora non vi racconto altro: tanti colpi di scena, vi invito alla lettura.


Per tornare alla domanda, cosa vuol dire essere in Due, per me vuol dire vivere insieme continuando a coltivare e raggiungere i propri desideri e obiettivi, sempre nel rispetto dei bisogni e dei desideri dell’altro. Continuare a crescere come individui autonomi e trovare punti di incontro, di comunicazione per crescere anche insieme. In buona sostanza non creare una sorta di dipendenza nei confronti dell’altro. E’ importante la voglia e la volontà di camminare insieme mantenendo la propria essenza.


“ma si vive dicendo a se stessi che un bel giorno avremo raggiunto, finalmente….la felicità? No… Nessuno è tanto ingenuo da crederlo… Ma un certo livello, superiore a quello in cui ci si trova. Non parlo di denaro o di ambizione, naturalmente, benché anche su questo ci sarebbe qualcosa da dire-ma sono cose, tutto sommato, secondarie. No parlo di un certo appagamento interiore, la pace dell’anima, non so come chiamarlo…” dice Antoine a Marianne. E poi mentre la abbraccia pensa: “la donna che ho amato di più non è questa, ma, in punto di morte, rimpiangerò ciò che mi unisce a lei più di quanto non abbia rimpianto la passione. La passione sembra un dono di Dio, troppo bello per essere vero. Si sente che Lui ce la concede solo per un certo tempo; una cosa così, invece, è tutta nostra… conquistata a fatica accumulata lentamente, distillata come un miele. E un giorno ci toccherà abbandonare anche questo. Che peccato…”


Vi ho riportato questo passaggio perché lo trovo immensamente profondo e fa pensare veramente a cosa cerchiamo nella relazione di coppia.


Nelle mie serate di bookcoaching iniziamo sempre da una storia per poi portarla nella nostra realtà, nel nostro quotidiano, facendoci delle domande per comprendere qualcosa delle nostre relazioni:

· Cosa vuol dire per te Matrimonio oppure Convivenza?

· Quanto è importante la passione in un rapporto di coppia?

· La parola amore per te è qualcosa di fisso, di fermo o è una parola in costante trasformazione in una relazione? Noi esseri umani, volendolo o subendolo, siamo in costante cambiamento nell’arco della vita, pertanto i sentimenti possono trasformarsi?

· Antoine nel romanzo a un certo punto dice a sua moglie “Siamo buoni amici, Marion, vero? Per fortuna…perché quanto al resto…” Che ne pensi? Nel Matrimonio cosa vuol dire per te il passaggio dall’amore all’amicizia? Ti spaventa? Ti conforta?


Se sei in zona ti aspetto alla serata di bookcoaching, mercoledì 13 febbraio 2019 alle 20,30 in libreria, il tema sarà proprio la relazione di coppia partendo da questo romanzo. Se ho suscitato in te che mi leggi delle riflessioni su queste domande e vuoi condividerle con me scrivimi e visita il mio sito www.graziellaridolfo.com

Graziella

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